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Alla scoperta delle malghe della Carnia, dei suoi formaggi unici e delle tradizioni di un tempo. Mandrie al pascolo nei prati in quota

17 Luglio 2018 - Local Genius

Alla scoperta delle malghe della Carnia, dei suoi formaggi unici e delle tradizioni di un tempo. Mandrie al pascolo nei prati in quota


Le erbe e fiori di montagna conferiscono al latte (e quindi anche al burro e ai formaggi) profumi e sapori particolari. Escursioni guidate e trekking

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«Sono una cinquantina le malghe ancora attive sui monti della Carnia, in Friuli: dalla fine di giugno a metà settembre i malghesi – seguendo i tradizionali riti della monticazione – vi portano le mandrie a pascolare libere nei prati in quota, ricchi di erbe e fiori che conferiscono al latte (e quindi a burro e formaggi) profumi e sapori unici.  La maggior parte delle malghe vende direttamente i prodotti. In molte è anche possibile degustarli o assaporare i piatti della tradizione preparati con semplicità e sapienza e serviti su rustici tavoli in legno all’aperto o in piccoli ambienti riscaldati dal fogolâr. In alcune, infine, si può anche dormire, magari con il sacco a pelo e godere così dell’incanto della volta stellata e dei suoni della notte». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata il 10 luglio 2018, e che riportiamo integralmente. «Vale la pena – spiega il comunicato – di salire in malga di prima mattina, in modo da poter osservare il bestiame al pascolo e assistere alla lavorazione del latte per la produzione del burro, del tradizionale formaggio di malga in forme di buona pezzatura (fra i 4 e i 6 kg) e della ricotta (che si usa anche affumicare). Fra i formaggi tradizionali, si producono anche Formadi salât a pasta dura, la Scuete frante (ricotta appena pressata e frantumata che, con aggiunta di panna, sale, pepe ed eventuali semi di finocchio selvatico, acidifica e matura in appositi contenitori per 40-50 giorni) e il Formadi frant leggermente piccante, ottenuto reimpastando con sale, pepe, panna e latte le scaglie di formaggi che presentano piccoli difetti. I prodotti variano da malga a malga sia per il loro gusto, che per la lavorazione i cui segreti sono tramandati per lo più da generazione a generazione: negli alpeggi carnici si trovano anche persone autentiche e fiere del loro lavoro, un mondo miracolosamente sopravvissuto all’industrializzazione e all’omologazione, paesaggi intatti di rara bellezza».

«Chi volesse andare alla scoperta – aggiunge il comunicato – di questo mondo fatto di antiche usanze, genuinità, semplicità, può partecipare alle Giornate in malga, escursioni guidate organizzate dagli uffici turistici.  Oppure trascorrere qualche giorno en plein air, facendo il Trekking della Via delle malghe. Una quindicina i percorsi fra cui poter scegliere, con partenza da vari paesi della Carnia: dedicati ciascuno ad un tema (storia, natura, arte&fede, gastronomia…) portano anche oltralpe, in Carinzia. Dalla fine di giugno alla fine di settembre, la Carnia – conclude la nota stampa – dedica alle sue malghe una serie di gustose e autentiche manifestazioni. Denominate Mondo delle malghe, si tengono in Val Lumiei, in Val Degano e in Val Pesarina: la Sagra del Malgaro ad Ovaro (14 e 15 luglio), la Festa del Formaggio Salato e di malga a Sauris (11,12 e 15 agosto), la Festa della demonticazione e Arlois e Fasois a Prato Carnico (9 settembre), la XXXIV Mostra mercato del formaggio e della ricotta di malga a Enemonzo (8-9 e 15-16 settembre)».

Fotografia pubblicata: Carnia formaggi – B.S – phSportvideo di RobertoTessari (immagine allegata alla nota stampa)

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