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C’è un possibile importante futuro per la filiera della Nocciola Tonda Calabrese? Una formula vincente esiste!

6 Dicembre 2023 - Massimo Tigani Sava

C’è un possibile importante futuro per la filiera della Nocciola Tonda Calabrese? Una formula vincente esiste!




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C’è un possibile importante futuro per la filiera della Nocciola Tonda Calabrese? Una formula vincente esiste!

C’è un possibile importante futuro per la filiera della Nocciola Tonda Calabrese? La si coltiva, in modo prevalente, in un’area di alta collina e montagna delle Serre Calabresi, a cavallo tra le attuali province di Catanzaro e Vibo Valentia. I comuni interessati sono quelli di Cardinale, Torre di Ruggiero, Chiaravalle Centrale e Simbario. L’ecosistema che da qualche secolo accoglie il Nocciolo è lussureggiante e suggestivo, e si è rivelato ottimale per questa specifica varietà. Il Consorzio di valorizzazione e di tutela, nato nel 2008 e presieduto da Giuseppe Rotiroti, segue questa scommessa da anni, anche in collaborazione con la Regione Calabria che proprio negli ultimi tempi ha, ad esempio, finanziato l’impianto di nuovi noccioleti. Si è lavorato su più fronti: da quello agricolo a quello gastronomico e del recupero di tradizioni locali.
Del presente e del futuro della filiera della Nocciola Tonda Calabrese se n’è discusso, dall’1 al 3 dicembre, nel corso della XIX Assise nazionale “Città della Nocciola”, organizzata dalle Amministrazioni comunali di Cardinale e di Torre di Ruggiero, con il coinvolgimento di quella di Amaroni (tutti comuni della provincia di Catanzaro) famosa per il suo miele, e dal locale Gal. Numerosi i partener coinvolti anche nell’ambito di una dimensione nazionale che riguarda essenzialmente le regioni Campania, Lazio, Piemonte e Sicilia.
Ormai dal lontano 2007, quando lanciai la campagna di comunicazione denominata “Consuma e Spendi Calabrese”, poi evolutasi sia dal punto di vista culturale e programmatico, sia sotto il profilo delle progettualità proposte, seguo con attenzione quasi tutte le filiere agroalimentari della Calabria. Mi sono specializzato, in maniera particolare, nelle radici identitarie e storiche delle stesse filiere (si legga, ad esempio, il mio ultimo saggio intitolato “Dai Sissizi di Re Italo alla Dieta Mediterranea”). Come in altri casi, anche la Nocciola Tonda ha enormi potenzialità di crescita, purché si riescano a portare a sintesi, contestualmente, diversi fattori: vera vocazione imprenditoriale con investimenti e impegno in ogni fase della produzione agricola e della commercializzazione; spinta non occasionale delle amministrazioni locali; sensibilità fattiva da parte della Regione in collaborazione con organizzazioni quali il Gal, il Consorzio di tutela, l’Arsac, le associazioni di categoria; un’attività di comunicazione continua, professionale e propositiva; avvio di progetti la cui efficacia deve essere costantemente monitorata e verificata guardando a risultati economici tangibili; forte spirito di collaborazione e capacità di realizzare sinergie. Questa sorta di formula vincente, peraltro, è quella che ha consentito a grandi filiere del Made in Italy, con in testa il Parmigiano Reggiano, di avere successo e di generare ricchezza misurabile. A tal proposito sono stati molto efficaci alcuni passaggi dell’intervento di Filippo Mancuso, presidente del Consiglio regionale della Calabria, peraltro esperto di economia. Sul ruolo della Regione si è soffermato anche il direttore del Dipartimento Agricoltura, Giacomo Giovinazzo.
Ogni “nicchia” dell’antico Bruzio è da un lato un tesoro immenso tutto da scoprire, e dall’altro un potenziale “pozzo petrolifero” da inserire a pieno titolo nel circuito economico. Continuerò a seguire con interesse la filiera della Nocciola Tonda di Calabria, immersa in un contesto storico-culturale di primissimo livello. (Massimo Tigani Sava)

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