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Grande Guerra, un nuovo Museo in Lombardia per non disperde storia e memoria. La vita dei soldati al fronte

1 Novembre 2019 - Local Genius

Grande Guerra, un nuovo Museo in Lombardia per non disperde storia e memoria. La vita dei soldati al fronte


Il rinvenimento del ricovero austro-ungarico in cima al Monte Scorluzzo - ha detto l'assessore regionale Galli – è una scoperta di grandissima importanza

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«Una nuova struttura museale atta ad ospitare e valorizzare il ricovero austro-ungarico rinvenuto nei pressi della cima del Monte Scorluzzo (Valdisotto/SO) insieme ai relativi mobili, suppellettili, equipaggiamenti e oggetti di vita quotidiana ritrovati in ottimo stato di conservazione. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta degli assessori Massimo Sertori (Montagna, Enti locali, Piccoli Comuni e Programmazione negoziata) e Stefano Bruno Galli (Cultura e Autonomia) che formalizza l’adesione di Regione Lombardia all’Accordo di Programma con Parco Nazionale dello Stelvio (ente capofila), Comunità Montana Alta Valtellina, Comuni di Bormio, Valdidentro, Valdisotto, Valfurva». Lo si legge in un lancio di Lombardia Notizie, agenzia di stampa della Regione Lombardia, del ro ottobre 2019, e che riportiamo integralmente.

“Con questo Accordo sarà possibile valorizzare il ricovero ritrovato e la Valtellina – ha spiegato Sertori – arricchirà il suo naturale museo a cielo aperto, costituito dalle tante testimonianze della Grande Guerra sulle montagne, con un nuovo anello di quel museo diffuso della Grande Guerra, sito in tante altre realtà espositive presenti nel territorio dell’Alta Valtellina, dal Museo civico di Bormio, al Museo vallivo di Valfurva, dal Forte Venini di Oga al Museo storico Donegani del Passo dello Stelvio; e nelle aree limitrofe, dal Forte Montecchio Nord a Colico al Museo della Guerra Bianca in Adamello a Temù, in Alta Valle Camonica”. “Il rinvenimento del ricovero austro-ungarico in cima al Monte Scorluzzo – ha commentato l’assessore Stefano Bruno Galli – è una scoperta di grandissima importanza per la ricostruzione particolareggiata della vita al fronte lombardo nella Grande Guerra. Il ghiaccio infatti ha conservato perfettamente gli oggetti contenuti: fucili e pugnali, munizioni, vettovaglie, bottiglie di grappa e di cognac e persino cartoline. È rimasto esattamente così come l’ha lasciato l’ultimo soldato imperiale nel novembre di cent’anni fa”.

“Per tutto questo – ha sottolineato – il trasferimento della costruzione nell’ex caserma Pedranzini di Bormio, dove sarà visitabile dal grande pubblico, è un’operazione di assoluto rilievo. Testimonia l’attenzione di Regione Lombardia per la valorizzazione dell’importante patrimonio materiale e immateriale che la Grande Guerra ci ha lasciato. Una memoria che va a beneficio delle nostre comunità locali e della più vasta comunità lombarda”. «L’AdP – prosegue la nota stampa – prevede uno stanziamento complessivo di 2,6 milioni di euro, di cui 1,7 milioni di euro da parte di Regione Lombardia e il restante da parte del Fondo Comuni di Confine e da risorse europee 2014-2016.  Per ospitare il ricovero verrà adattata l’ex-Caserma Pedranzini, collocata nel cuore di Bormio, di proprietà dei quattro comuni dell’Alta valle. Il recupero costituisce un unicum di straordinario e inestimabile valore culturale che, all’interno di un più ampio progetto di valorizzazione delle vicende storiche occorse durante la grande guerra sulle montagne del Gruppo Ortles-Cevedale, potrà rappresentare un elemento di forte interesse e attrattività. I lavori verranno condotti nel rispetto degli standard di qualità dei musei, sia in termini di progettazione architettonica dell’allestimento, sia per la conservazione e fruizione dei beni mobili, sia, infine, per la presentazione dei contenuti tematici e culturali anche attraverso ‘utilizzo di strumenti innovativi».

Fotografia pubblicata: Suppellettili, equipaggiamenti e oggetti di vita quotidiana ritrovati in ottimo stato di conservazione verranno musealizzati nella nuova struttura museale atta ad ospitare e a valorizzare anche il ricovero austro-ungarico rinvenuto nei pressi della cima del Monte Scorluzzo (immagine allegata alla nota stampa)

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