venerdì, 8 Novembre, 2024

SITO IN AGGIORNAMENTO

Salvare il Grifone in Sardegna, liberati 14 esemplari a Bosa. La sostenibilità ambientale

15 Aprile 2018 - Local Genius

Salvare il Grifone in Sardegna, liberati 14 esemplari a Bosa. La sostenibilità ambientale




Stampa Articolo Stampa Articolo


»La Sardegna ospita l’ultima popolazione autoctona di grifone in Italia, una specie classificata in pericolo critico, inserita nella Lista Rossa dei vertebrati italiani. Il progetto Life “Sotto le ali del grifone” finanziato dall’Unione Europea e rivolto all’implementazione di buone pratiche per salvare i grifoni in Sardegna, permetterà il reinserimento di 14 Grifoni – liberati il 14 aprile mattina – e la creazione delle condizioni per migliorare lo stato di conservazione di questa specie. Se ne è discusso il 13 aprile a Porto Conte, dove è intervenuta l’assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, ricordando la figura di Herman Schenk, studioso dell’avifauna e in particolare dei fenicotteri a Molentargius e dei grifoni a Bosa». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata dalla Regione Sardegna il 14 aprile 2018, e che riportiamo integralmente.

Donatella Spano – precisa il comunicato – ha parlato di “giornata simbolica che ci fa riprendere un tema dai molteplici risvolti fra sostenibilità ambientale, economia e turismo. Fondamentale infatti il coinvolgimento della imprese zootecniche impegnate nella costruzione della rete dei carnai, con modalità innovative e sostenibili per la convivenza tra allevamento e specie faunistiche tutelate. Inoltre simili progetti diventano attrattori turistici in grado di generare economia. Servirà dunque creare infrastrutture per birdwatching e ampliare la consapevolezza all’educazione alla sostenibilità ambientale”. Spano ha poi citato “il primo Nucleo Cinofilo Antiveleno all’interno del Corpo forestale, appositamente addestrato alla ricerca di veleni e sostanze tossiche che fa apprezzare maggiormente il progetto”, e l’importanza del coinvolgimento dei cittadini. “La Regione c’è – ha concluso l’esponente della Giunta Pigliaru – e sarà sempre disponibile a sostenere tecnicamente e scientificamente questo progetto”.

«Il progetto è stato reso possibile – conclude la nota stampa – anche grazie al partenariato tra Università di Sassari, Comune di Bosa, Agenzia Forestas, Corpo forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna, con il coinvolgimento della “Junta de Andalucia”, della “Vulture Conservation Foundation”, degli Assessorati regionali dell’Ambiente e Sanità e del Parco naturale regionale di Porto Conte».

Condividi su:
Tags: ,

Articoli Correlati


SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

INSTAGRAM