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Signorvino e Nomisma: il Franciacorta è al primo posto come denominazione più venduta nel 2018 (10%), poi l’Amarone (9% )

13 Gennaio 2019 - Local Genius

Signorvino e Nomisma: il Franciacorta è al primo posto come denominazione più venduta nel 2018 (10%), poi l’Amarone (9% )


Non uno studio statico ed astratto, bensì un’indicazione sui trend di interesse del consumatore finale. Il Veneto è la regione più ricercata. Iper e supermercati il primo canale di acquisto

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«Il Franciacorta è al primo posto come denominazione più venduta nel 2018 (10%), seguito dall’Amarone (9% con il prezzo medio maggiore di 45,5 euro) e dal Prosecco DOC DOCG (9%), poi il Brunello di Montalcino (4%)». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata da Signorvino e Wine Monitor il 19 dicembre 2018. «Le bottiglie che invece hanno registrato una crescita maggiore – sottolinea il comunicato – sono di Lugana, Rosso di Montalcino e Pinot Nero, seguiti da Prosecco, Amarone e Trento DOC. In merito alla spesa che gli italiani sono disposti a sostenere, la fascia di prezzo che convince gli italiani interessati ad acquistare vino, sia in store che take away, è per il 21% composta da vini che escono ad un prezzo dai 14,90 ai 19,90 euro, seguita con un 20% sul totale dai vini venduti ad un costo compreso fra i 9,90 ed i 14,90 euro: quindi un’attenzione alla qualità ma sempre con un occhio sul portafoglio. I vini rossi sono i più apprezzati (41%) per lasciare però un secondo posto alle bollicine (25%)».

«Le donne che entrano nei negozi di vino – prosegue la nota stampa – spesso non hanno uno schema predefinito sui vini da acquistare; anche se prediligono i vini leggeri, apprezzano sempre il consiglio di un esperto. Con un’età mediamente maggiore, l’acquirente uomo invece sa già cosa scegliere e punta sul prestigio dell’etichetta, cercando vini strutturati ed importanti. L’Osservatorio Signorvino-Nomisma non vuole essere uno studio statico ed astratto, bensì un’indicazione sui trend di interesse del consumatore finale che possa essere una guida per i produttori ma anche per l’intero comparto vinicolo italiano. Si tratta di dati spesso difficili da recuperare, che Signorvino elabora monitorando i 15 punti vendita sul territorio. Indicazioni utili anche secondo Wine Monitor che ha voluto sostenere il progetto convinto dell’importanza di ridurre il gap statistico e informativo esistente sulle vendite di vino in Italia nel canale retail extra-GDO, monitorare le tendenze in atto sugli acquisti e i consumi di vino in un canale rilevante per le vendite di vino in Italia e l’utilità di comprendere e anticipare i trend di consumo nel vino collegati ai cambiamenti sociodemografici e negli stili di vita degli italiani».

“La Prima veste di Signorvino nel settore enoico è proprio quella di cliente, acquistando ogni anno circa 900 mila bottiglie nelle cantine italiane. 1500 etichette in ogni store, 15 punti vendita e quasi un milione di bottiglie vendute ci permettono di estrapolare dati che speriamo possano essere un vero riferimento per il settore, grazie alla nostra possibilità di osservare direttamente il comportamento e le scelte del consumatore finale” dichiara Luca Pizzighella, Direttore di Signorvino ringraziando Wine Monitor per aver voluto sposare il progetto.

Le enoteche e i negozi specializzati rappresentano il secondo canale di acquisto di vino in Italia, dopo iper e supermercati, per il 35% dei consumatori di vino. Tuttavia, a fronte di tale rilevanza non esistono fonti informative in grado di monitorare i trend di consumo in questo canale, un gap che abbiamo cercato di colmare (seppur parzialmente) attraverso la costituzione di un Osservatorio congiunto tra Signorvino e Wine Monitor” dichiara Denis Pantini, Responsabile Wine Monitor di Nomisma.

«Wine Monitor ha fornito anche alla ricerca importanti osservazioni in merito al canale di acquisto preferito dal Consumatore – conclude la nota stampa – ed al tasso di penetrazione in una popolazione dai 18 ai 65 anni che, per il 29% ha consumato vino 2-3 volte al mese nel 2018. Di particolare interesse è anche il focus volto ad identificare l’identikit dell’acquirente in enoteca: sempre più informato sul vino ed affascinato dallo storytelling delle nostre cantine. Con un reddito di oltre 2.500 euro al mese è un grande utilizzatore del web».

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