Giovedì 29 giugno, alle ore 17.00, nella Biblioteca civica “De Nobili” di Catanzaro, presentazione del nuovo volume edito da Local Genius intitolato “Origini del Fascismo in Calabria. Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia (1919-1925)“. Autore: Vanni Clodomiro, docente e storico catanzarese specializzato in storia contemporanea. L’appuntamento è organizzato dall’Amministrazione comunale, assessorato alla Cultura. Saranno presenti: la professoressa Donatella Monteverdi, assessore comunale alla Cultura; il professor Alberto Scerbo, docente dell’Università Magna Grecia di Catanzaro; l’Autore. Il volume è il decimo della collana “Radici” di Local Genius diretta da Massimo Tigani Sava.
Siamo di fronte a un’accurata ricerca sulle origini del fascismo in Calabria, con particolare attenzione, tra analisi delle fonti d’archivio e cronache del tempo, rivolta alla provincia di Catanzaro, allora comprendente anche gli attuali territori di Crotone e di Vibo Valentia. La collana “Radici” di Local Genius, che sta riscuotendo un notevole successo di pubblico, ha l’ambizione di offrire un contributo significativo agli studi sul Mezzogiorno e sulla Calabria, nella convinzione che la conoscenza delle radici identitarie, culturali e storiche di un territorio, soprattutto se antichissimo, sia fondamentale per comprendere le dinamiche economico-sociali del presente oltre che per progettare ipotesi di sviluppo serie per il futuro. Il trasformismo meridionale e calabrese, ad esempio, che per diversi aspetti e con accenti più letterari può essere definito anche gattopardismo, è senz’altro un fenomeno di lunga durata: lo spiega e lo documenta anche questo autorevole saggio.
Nelle sue Conclusioni Vanni Clodomiro, proprio a proposito del trasformismo, scrive: «Il fascismo a Catanzaro può essere considerato non tanto un movimento politico nuovo, quanto piuttosto la trasformazione di vecchi strumenti di potere adattati alla nuova situazione: il PNF finì quindi per recepire, e non solo in Calabria, la vecchia classe dirigente che un tempo era stata governativa […]. Dopo la marcia su Roma si assistette ad un massiccio inserimento di vecchi politici liberali nei ranghi del fascismo: ciò valse a scatenare, all’interno del partito catanzarese, le inevitabili lotte tra fazioni per la conquista del potere municipale. Si rinnovò così quella consuetudine del Meridione, che consentiva di passare con disinvoltura da uno schieramento politico all’altro. L’adesione dei vecchi notabili portò al fascismo una vasta clientela di sottogoverno, anche se provocò le proteste di alcuni dirigenti di fede più sincera. Sfuggì a questi ultimi, tuttavia, che la loro volontà di fare del fascismo un partito rinnovatore si scontrava fatalmente proprio con quelle forze delle quali si era giovato fin dalla sua origine, e senza le quali, forse, non si sarebbe potuto affermare». Il denso lavoro di Clodomiro oltre che indagare l’avvento del fascismo in Calabria, è fondamentale anche per la ricostruzione del ruolo delle forze di opposizione (comunisti, socialisti…) protagoniste della futura Resistenza.