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Coldiretti Calabria: modificate alcune norme della Legge che disciplina l’esercizio dell’attività agrituristica

14 Novembre 2020 - Local Genius

Coldiretti Calabria: modificate alcune norme della Legge che disciplina l’esercizio dell’attività agrituristica


Secondo l'organizzazione agricola è stata data risposta a quelle famiglie di agricoltori che rischiavano di non poter proseguire nella loro attività

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«Il settore agrituristico è in grande espansione, ma è messo a rischio dall’emergenza coronavirus. Infatti, nel nostro territorio – commenta Coldiretti Calabria in una nota stampa diramata il 12 novembre 2020 – lo scenario è caratterizzato da elevata gravità e il nuovo Dpcm sospende tutte le attività di ristorazione, quindi, anche la somministrazione di pasti e bevande da parte degli agriturismi, con una forte riduzione delle attività. È un colpo drammatico ad un settore che, nella nostra Regione, conta oltre 300 strutture condotte in prevalenza da donne. Con queste preoccupanti premesse, un risultato di grande rilievo per tutto il settore, auspicato dalla Coldiretti, ha trovato il risolutivo intervento nell’ultimo Consiglio Regionale della Calabria durante il quale, grazie all’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo, ai consiglieri proponenti e alla disponibilità del presidente del Consiglio Regionale, sono state modificate alcune norme della Legge Regionale n. 14/2009, che disciplina l’esercizio dell’attività agrituristica».

«Con le modifiche approvate, l’Assemblea Legislativa calabrese – spiega la nota stampa ufficiale di Coldiretti – ha dato risposta a quelle famiglie di agricoltori che rischiavano di non poter proseguire nella loro attività. La previgente normativa, infatti, non prevedeva la possibilità di effettuare il subentro nella titolarità dell’azienda agricola da parte di coloro che hanno diritto di continuarla. La norma, così come è stata modificata, disciplina ora il subentro e le sue modalità, anche in caso di attività svolta in forma societaria, consentendo comunque al subentrante l’iscrizione nell’elenco degli operatori agrituristici, pur non in possesso dell’attestazione al corso formativo, a patto di impegnarsi a conseguirla entro 6 mesi dalla domanda. Questa soluzione è dirimente – aggiunge Coldiretti -, per esempio, in tutte quelle ipotesi di prematura scomparsa del titolare dell’attività, che altrimenti non avrebbe permesso la continuità aziendale. Per di più, è stato inserito all’interno dell’art. 2 della L. n. 14 del 2009, un comma ad hoc, che chiarisce definitivamente l’impossibilità di applicare agli agriturismi del territorio regionale la tassa di concessione regionale sull’autorizzazione igienico-sanitaria per l’apertura e la vidimazione delle attività ricomprese nelle tabelle allegate al DLgs n. 230 del 1991. Con questa modifica, termina definitivamente una “querelle” durata alcuni anni, che si è trascinata in alcuni casi sino alle aule giudiziarie e che vedeva la Calabria unica Regione d’Italia a dare applicazione all’illegittima interpretazione estensiva di tassare anche gli agriturismi. Una battaglia che ha visto impegnato in prima fila il Presidente Interprovinciale della Coldiretti di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, l’avv. Fabio Borrello, nell’ottica di superare l’errata interpretazione tramite argomentazioni giuridiche inconfutabili. Questi interventi normativi, contribuiscono – commenta infine Coldiretti Calabria – a salvaguardare e sostenere le realtà imprenditoriali agricole, la valorizzazione il patrimonio rurale in zone agricole svantaggiate, nonché di contenere il tasso di spopolamento rurale e di garantire i livelli occupazionali».

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