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Il Procuratore Capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, come Giovanni Falcone? Editoriale su “Il Quotidiano del Sud”

3 Giugno 2019 - Local Genius

Il Procuratore Capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, come Giovanni Falcone? Editoriale su “Il Quotidiano del Sud”


In prima pagina, a firma di Massimo Tigani Sava, direttore editoriale di VideoCalabria, nonché fondatore e direttore di Local Genius, Giornale delle Identità Territoriali

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Sabato 1 giugno, in prima pagina su “Il Quotidiano del Sud”, è stato pubblicato un editoriale a firma di Massimo Tigani Sava, direttore editoriale di VideoCalabria nonché fondatore e direttore di Local Genius, Giornale delle Identità Territoriali. Titolo dell’editoriale, che proponiamo nella sua versione integrale, è stato: “La Calabria si schieri con Gratteri”. Ecco il testo completo:

Il Procuratore Capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, come Giovanni Falcone? Un brivido ci è corso lungo la schiena, nel leggere le risultanze di un’altra importantissima inchiesta antimafia coordinata dalla Dda con la collaborazione della Guardia di Finanza. Un segnale, anche a prescindere da possibili imminenti pericoli lasciati alla valutazione e al monitoraggio delle autorità competenti, che non può in alcun modo essere sottovalutato. La Calabria deve reagire e deve fare ascoltare immediatamente la propria voce. I poteri criminali e deviati, ’ndrangheta in primis e non solo, sono forti quando la società è debole e acquiescente, quando la degenerazione della vita quotidiana viene elevata a sistema ed accettata come normalità, o peggio come destino ineluttabile. Il Procuratore Gratteri e tutti gli altri magistrati valorosi che, ad ogni livello e usando solo le armi della legge, lottano contro la criminalità organizzata e i poteri deviati della macchina politico-burocratica, meritano non solo la nostra totale riconoscenza, ma anche un sostegno non formale, attivo e meditato. Guai a lasciarli soli, guai a non circondarli di una rete di protezione civile, morale e politica, nell’accezione più ampia e nobile del termine, che è tanto forte quanto le auto blindate, le guardie del corpo e l’intelligence. La Calabria deve far sentire la proprio voce, riconoscendo lo sforzo immane e pericoloso che tanti servitori dello Stato, sacrificando vite personali e famiglie, profondono per assicurare a tutti noi un presente e un futuro migliori. Se fossi al posto del Presidente del Consiglio Regionale convocherei una seduta della massima assemblea democratica calabrese aperta alla partecipazione di tutta la rappresentanza parlamentare, nonché delle organizzazioni sociali più rappresentative e con il pieno sostegno della stampa. Una giornata spesa non sul filo della retorica inconcludente, dei messaggi infarciti di qualunquismo perbenista, ma densa di significati profondi, capace di calamitare l’attenzione dell’opinione pubblica e di ribadire che la Calabria è una terra di brava gente, soffocata da poteri criminali che per quanto forti e ramificati rappresentano comunque una minoranza. E si facciano ascoltare anche gli uomini di cultura, le Università, il mondo della Scuola, la Chiesa. Subito e tutti assieme, senza ovviamente sottovalutare le numerose iniziative antimafia già intraprese in passato. Questo accostamento drammatico tra il Procuratore Nicola Gratteri e il grande Giovanni Falcone ci riporta agli anni più bui della storia repubblicana. Gli attentati contro Falcone e Borsellino miravano, prima ancora che a fermare inchieste e condanne, a sancire il predominio culturale e sociale della mafia, a incutere paura e timore, a sottolineare la debolezza di uno Stato che invece, pur con evidenti limiti, ha riaffermato la propria supremazia scolpita nella Costituzione. La Calabria, grazie all’azione determinata delle Procure e delle Forze dell’Ordine, cui vogliamo far sentire la nostra vicinanza ideologica (ci si consenta il termine), sta reagendo contro le gravi degenerazioni che colpiscono duramente le nostre comunità, impedendoci di esprimere tutte le nostre potenzialità, relegandoci al ruolo di Cenerentola dell’economia europea e nazionale, imponendo ai nostri giovani e alle nostre migliori energie l’opzione dell’emigrazione come unica possibile via d’uscita per condurre una vita normale. La nostra bellissima terra ha, invece, un potenziale straordinario. Bellezze naturali, culture e identità che hanno radici profondissime, un clima meraviglioso, aria pulita, una civiltà del cibo che non ha eguali, potrebbero consentirci di offrire benessere a tutti, di creare posti di lavoro puliti, di finanziare un welfare potente per famiglie, donne con figli, anziani, studenti.  Dobbiamo impedire che questo sogno venga calpestato dall’arroganza e dall’ignoranza dei poteri criminali. Gratteri come Falcone? Non ci dobbiamo neanche pensare. Qualora dovesse accadere una cosa così terribile avremmo un’unica scelta: chiudere e vendere tutto, abbandonare questa terra maledetta da Dio e dagli Uomini, salvare i nostri figli con la fuga, renderla un deserto putrescente da bonificare con i bombardamenti aerei, in modo da radere al suolo ogni specie di malapianta! Reagiamo subito, in modo corale e con convinta consapevolezza. (Massimo Tigani Sava)

Fotografia pubblicata: Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri,
durante la conferenza stampa di Catanzaro tenuta sull’inchiesta che ha assestato un durissimo colpo
alla ‘ndrangheta del Basso Crotonese

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